In moto per le strade della Maremma Toscana
“Parlano, parlano di libertà ma quando vedono un individuo veramente libero, allora ne hanno paura” (Easy Rider cit.)
Ho scoperto il mondo dei bikers quasi per caso: La telefonata di un amico, l’invito a passare una giornata “diversa” e, dopo pochi giorni, il ritrovarsi in sella ad una “Honda 600”, come passeggero, girovagando al seguito di uno storico rally regionale. Sono passati alcuni anni ma il ricordo di quella giornata suona ancora nitido tra i miei pensieri e provoca, lasciando da parte l’indolenzimento della mia schiena dettato in parte dall’inesperienza nella postura, una reazione particolare, un mix ricco di emozioni a colori pastello. Era un’estate insolitamente piovosa e umida quando, quella gita su due ruote, si trasformò in scintilla generando una curiosità ed una voglia di vacanza in libertà che ancora oggi non si è assopita. L’appuntamento con Carlo, “storico” ed unico biker di mia conoscenza, si è rinnovato ogni Primavera con l’obiettivo dichiarato di “vivere” un paio di giorni a zonzo girovagando per le strade della Maremma Toscana. L’aria, sempre frizzante, proveniente dalla costa, il colore azzurro intenso del mare, i saliscendi delle colline, il profumo dell’erba appena tagliata, il canto delle Cicale che si propaga dalle pinete, sono gli ingredienti magici per guardare con nuovi occhi i luoghi ed i paesaggi della terra dove sono nato e dove ho sempre vissuto.
Questa riscoperta della Maremma, con un punto di vista particolare, mi porta, ogni anno, a visitare un luogo dove sia io che Carlo non siamo mai stati e, se le ingerenze esterne ce lo permetteranno, la prossima visita sarà dedicata al Monte Labbro in un percorso che ci hanno detto favoloso dal punto di vista del tracciato e del panorama che lo accompagna. Lo scorso anno, nonostante le problematiche legate alla pandemia, non abbiamo voluto rinunciare al decantato appuntamento e, seppur riducendo la vacanza ad un solo giorno, ci siamo “regalati” una visita a Pitigliano. Per cercare di comunicare che cosa vuol dire visitare la Maremma in moto, Pitigliano sembra esistere proprio per questo scopo. Partendo io da Follonica e Carlo da Civitavecchia, ci siamo dati appuntamento alla Fattoria La Principina, luogo unico e particolare posto tra Grosseto e la costa, dove è stato possibile alloggiare in un appartamento indipendente completamente immerso nel verde, con parcheggio riservato per le moto ed una corte esterna prontamente adibita a “Shelter point” per sistemare il mezzo al rientro dalla nostra escursione.
La Fattoria La Principina è molto grande (oltre 100 ettari ) e ti lascia dentro una senso di libertà percorrendo le sue stradine private cavalcando la nostra Honda, a passo d’uomo e con i capelli al vento. La giornata, ben rimarcata nella memoria, dopo un’abbondante colazione iniziò con qualche decina di kilometri sulla “Scansanese”, con veloci rettilinei, curve dolci e brevi saliscendi, sino ad imboccare la prima, e secondo noi “selvaggia”, deviazione per “Saturnia” e la zona del Monte Amiata. Il piacere che si prova, in una giornata di sole, a percorrere queste strade con pochissimo traffico e tanto verde che ci coccola lungo il tragitto, è difficilmente descrivibile. Arrivati in prossimità di Saturnia dopo un’oretta a velocità di crociera ridotta al minimo ed una volta che ci si è gustati a fondo il paesaggio ci siamo diretti verso Pitigliano, la città del tufo.
Una mezzoretta di divertenti curve a gomito in assoluta sicurezza e finalmente davanti a noi una visione fantastica con un paese scavato nella roccia quasi austero nella sua bellezza. La visita a Pitigliano durò praticamente mezza giornata con tante cose da vedere (il Quartiere ebraico, il Duomo, la Sinagoga, le antiche “Vie cave” etrusche ) ed altrettante da “gustare” (il giro delle “cantine” con assaggi da asporto di vini e formaggi locali è imperdibile).
Dopo il nostro particolare “tour gastronomico” e dopo esserci riposati all’ombra di un castagno gigantesco, assaporammo il divertimento puro lungo la via del ritorno, con un percorso tortuoso ma veloce e discendente dove poter “aprire” praticamente dopo ogni curva visto lo scarsissimo traffico ad ostacolarci. Pitigliano è uno di quei luoghi pieni di fascino che, mentre li abbandoni, già fantastichi di tornarci nel più breve tempo possibile ed infatti questo desiderio fu comune ad entrambi. Da motociclista “dilettante” non credo di saper aggiungere altro per decantare la Maremma su due ruote ma da “passeggero professionista” posso garantire che le strade di questo territorio con i suoi saliscendi ricorrenti, le sue curve numerose ma mai fastidiose e quell’aria al sapore di salsedine che ci inebria anche quando si viaggia immersi nel verde delle pinete, è una delle sensazioni più rilassanti ed al tempo stesso energizzanti che abbia vissuto fino ad oggi.
A.M.